lunedì 6 settembre 2010

Miami.

in funzione della "prima bordata"

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La ricerca (come si usa dire nel settore) quest'anno era a Miami. Senza di me, ovviamente. Che se poi dovessimo giudicare il risultato finale della collezione PE2011 in base a suddetta "ricerca", sembra che quelli lì a Miami non ci abbiano mai messo piede! Che se dovevano attraversare l'oceano per acquistare quattro t-shirt della Hollister, tanto valeva che dalla Salaria arrivassero in venti minuti al centro commerciale Roma Est, che ci avrebbero trovato esattamente le stesse magliette. Ma tant'è. Visto che noialtri grafici (in tre su quattro) siamo rimasti a Roma, ci siamo assegnati da soli "Miami" come uno dei temi stagionali da sviluppare, anche se lì dentro - come metodo - i temi nemmeno esistono.
E caso vuole che io a Miami ci fossi stato proprio un anno prima, quindi ero pieno di foto. Come dire che la mia ricerca - io - me l'ero già bella che fatta per conto mio... come dovrebbe fare ogni serio professionista, perchè nel nostro campo "si ruba con gli occhi" anche quando si va in vacanza! ;)

(1) Partiamo proprio dalle fotografie: roba mia, scattata da me medesimo, non scaricata da internet. Tra le tante a disposizione, cercavo qualcosa che trasmettesse un sapore di spiaggia e di oceano, che rappresentasse Miami Beach attraverso la sua stessa iconografia. Allora eccone un paio che facevano al caso mio: il suv della Ocean Rescue con la tavola da surf sul tetto e il quartier generale della Beach Patrol in perfetto stile art decò (che nemmno quelli di "Baywatch" se lo sognano!) posizionato in pieno Lummus Park (cioè quella striscia di parco che separa la celebre Ocean Drive dalla spiaggia vera e propria). Entrambe scontornate, lavorate sui contrasti di bianco/nero, portate alla soglia, ripulite (alla seconda ho dovuto anche aggiungere ex novo la palma) e trasformate in immagini vettoriali, che per la stampa serigrafica è sempre meglio lavorare in vettori:


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(2) Dopodichè, elementi principali alla mano (cioè il lavoro più lungo), veniamo al montaggio: la grafica è pensata a due colori, quindi l'uso dei pallini a mo' di retino consente qualche "sfumatura" perfettamente stampabile in serigrafia. Per mantenere l'atmosfera art decò che permea tutta Miami Beach, le scritte superiori sono realizzate con un Hoad Ornament (una font assai retrò) modificata alla base; le restanti sono in Agency FB inclinata a 15°. Il suv e la sede della Polizia interagiscono tra loro come se l'immagine originale fosse una sola fotografia, non due differenti. A completare la grafica (che vuole comunque comunicare un sapore estivo) un paio di elementi floreali: uno più nitido in primo piano, l'altro suggerito come sfondo (di quelli che solitamente si utilizzando come textures). L'azzurro acqua e i colori pastello esprimono infine la tavolozza naturale di Miami.

Può piacere o meno, siamo d'accordo. Chiunque - a proprio gusto - è libero di decidere se indosserebbe o meno una t-shirt del genere, ci mancherebbe. Ma rimane il fatto che una grafica come questa è al 100% farina del sacco del suo autore, solo e soltanto sua... ma soprattutto qualcosa che non è possibile trovare già pronta nei siti specializzati in loghi o vettori. Della serie: proprio ciò che fa la differenza!
"Ma che te lo dico a fare?"


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